Qualche giorno fa su suggerimento di un’amica, sono andata a visitare il Giardino di Palazzo Reale di Torino.
Il giardino di Palazzo Reale di Torino ha riaperto al pubblico il 15 luglio 2021 dopo un lungo intervento di recupero iniziato nel 2008. La descrizione del giardino la puoi leggere sul sito istituzionale, qui ti racconto le mie impressioni e in particolare volevo vedere il progetto realizzato da Paolo Pejrone, Architetto paesaggista di cui stimo molto il lavoro, fondatore e Presidente dell’Accademia Piemontese del Giardino.
Visita al Giardino di Palazzo Reale di Torino
L’ intervento dell’Architetto Pejrone si è concentrato sull’area a boschetto riportato alla vita attraverso una realizzazione mirata e attenta con introduzione di alberature della tradizione boschiva come acero montano, noce nero, olmo campestre e quercia rossa , sono inoltre presenti tassi, faggi, Ginkgo biloba e pino bianco. Lo strato sottostante di vegetazione vede l’utilizzo di piante adatte all’ombra sia erbacee che arbustive scelte per la capacità di conservare il fogliame e donare così un aspetto interessante durante tutto l’arco dell’anno, come felci (Dryopteris erythrosora o Felce giapponese sempreverde) pervinca (Vinca minor), liriope Liripe muscari), iris (Iriis foetidissima) lauro alessandrino (Ruscus racemosus) Epimedium x perralchicum ‘Fröhnleiten’ e Laminun galeobdolon (quello a fiore giallo chiamato falsa ortica gialla)
Le parti più assolate sono state piantate a Rose a fioritura gialla, il cartello con le informazioni sul giardino riporta: “varietà Barpej prodotta da Barni nel 2011”. Qualcosa non mi tornava sul nome della rosa così da una veloce ricerca sul web ho scoperto che il nome della rosa creata del famoso ibridatore è Paolo Pejrone Giardiniere, dedicata come sottolineato nella descrizione della varietà all’ ”amico da sempre” che probabilmente avendo firmato il Giardino del Palazzo Reale di Torino e sicuramente curato anche la parte della descrizione cartellonistica, per discrezione ha inserito la denominazione varietale. Ho trovato molto carina questa cosa, un piccolo cameo alla Hitchcock.
Il mio interesse per le rose con fiore di colore giallo è recente, la Rosa ‘Paolo Pejrone Giardiniere’ ha vinto la Medaglia d’Argento e La più Bella Rosa Italiana al Concorso di Monza nel 2011, eMedaglia di Bronzo a Roma 2011. È una bellissima Floribunda che colpisce per la straordinaria grazia dei suoi fiori, di forma a coppa profonda, unita a un delicato colore albicocca e giallo. Il cespuglio è folto, estremamente resistente alle malattie, eccezionale nella rifiorenza. Moderata fragranza. Altezza in vegetazione cm 70/90, ma nel giardino di Palazzo Reale di Torino è stata lasciata andare ed era alta quanto me! (175 ca) Ovviamente dato il periodo, non erano in fiore, o meglio ogni tanto qua e le qualche sparuta corolla faceva capolino.
Particolari del Giardino di Palazzo Reale di Torino
All’interno del Boschetto trova collocazione permanente l’installazione Pietre Preziose dell’artista Giulio Paolini: marmi originali, danneggiati dal fuoco dell’aprile 1997 della Cappella della Santa Sindone, capolavoro seicentesco di Guarino Guarini che conservava la Sacra Sindone, prendono nuova vita e diventano opera d’arte.
Mi è piaciuto l’insieme armonico e pulito e ho molto apprezzato il felice impiego delle piante con sua tipica scelta stilistica, sistemate a massa a formar boschetto sotto agli alberi, come sinuose onde verdi contenute da cordoli in corten, acciao speciale resistente alla corrosione.
Durante la visita non ho potuto fare a meno di notare le belle sedute sparse qua e là nel giardino. Mi hanno ricordato quelle che avevo ammirato a Parigi al celebre Jardin du Luxembourg, e ho scoperto che sono marcate Fermob, e sono infatti proprio il modello Luxembourg, diventato leggenda. Create nel 1923 nei laboratori del dipartimento dei parchi di Parigi, e che Fermob produce ancora oggi per i giardini pubblici della città.
Bellissimi anche i vasi in big size arredano alcune aree del giardin, quelli in ghisa con stemma sabaudo della Fonderia Colla, ora alla Fonderia Ballada e Rondini, e le casse stile Versailles con chiaro riferimento ad André Le Notre, che nel 1697 disegna il tracciato definitivo del giardino.
Cercando notizie sul sito, ho trovato un’informazione molto interessante, è stata infatti creata l’iniziativa Adotta un Vaso durante la fase di restauro del giardino e con una donazione, si può contribuire al restauro dei vasi e delle casse dei Giardini Reali e ad ogni contributo corrisponderà una differente ricompensa accompagnata da un disegno dei Giardini con la segnalazione della precisa posizione del vaso o della cassa finanziati.
Buon Gardening
Complimenti per il bell’articolo sui giardini Torinesi con puntualizzazioni interessanti da competente.
@Andelmo
grazie mille per il commento, sono contenta che sia stato di suo interesse l’articolo, cerco di avere un punto di vista personale per offrire un contenuto originale, mi vengono idee e qui sul blog ho il privilegio di condividerle.