Basta un semplice cestino con un misto di fronde di conifere profumate, qualche pigna e un filo di lucine al led (attenzione ad acquistare quelle a temperatura calda se volete un effetto più rilassante) per fare Natale
In questo periodo molte conifere rischiano inutili potature, non tutte le specie e le varietà di pino o abete, Pinus o Abies con la più corretta nomenclatura botanica, sono adatte per essere utilizzate nella decorazione.
Per la cronaca…. Pini e abeti si distinguono per la disposizione degli aghi. Nell’abete gli aghi sono molto corti e sono disposti uno ad uno direttamente sul ramo, mentre nel pino sono invece lunghi e raccolti a coppie o in ciuffi.
A meno che non vogliate sacrificare gli esemplari coltivati con tanta passione in giardino, potete più semplicemente acquistare dal fiorista di fiducia o meglio ancora al mercato dei fiori della vostra città, le fronde più adatte prelevate da alberi appositamente allevati allo scopo. Solo alcune varietà di abete come Abies nobilis, con aghi lunghi 1-3,5 cm, a sezione piatta, di colore glauco, blu-verde e Abies nordmanniana con aghi lunghi circa 13–30 mm, apice arrotondato. e caratteristica pagina superiore lucida, di colore verde scuro, e altre specie possono essere utili per le decorazioni in quanto presentano aghi o foglie che persistono sul ramo reciso per lungo tempo.
Abies nobilis
Abies nordmanniana
Un metodo utile, economico e rispettoso dell’ambiente per procurarsi materiale vegetale, consiste nel prendere accordi con amici giardinieri che spesso devono potare le piante entro i primi freddi.
Cupressus arizonica
Molto decorative e durature anche le fronde con tipiche foglie modificate e ridotte a squame della tuja Thuja, e del cipresso in particolare la varietà ornamentale Cupressus arizonica, di colorazione blu/verde. Fanno massa e riempiono bene soprattutto se utilizzate per la realizzazione delle ghirlande. Se ne possono inoltre usare anche i frutti, chiamati comunemente coccole, sia come elemento decorativo nella composizione che, sparse nelle librerie, per tenere lontani i Lepisma saccharina, chiamati pesciolini d’argento che si annidano nei libri e si nutrono della carta.