Prima di partire per le vacanze estive, per evitare stress alle piante coltivate in vaso, è necessario predisporre alcune accortezze affinché possano essere autosufficienti durante la vostra assenza.
In mancanza di un impianto di irrigazione automatico, il pericolo maggiore consiste nella disidratazione. Per agevolare le operazioni di alternativi sistemi di irrigazione raggruppate le piante in un unico punto individuando una zona all’ombra. Sarà più semplice prendersene cura e agevolare al contempo l’instaurarsi di un piccolo ecosistema che favorisce gli interscambi, anche le piante comunicano e gradiscono la compagnia di loro simili.
Si potranno utilizzare per brevi periodi metodi che prevedono l’utilizzo di una capiente bottiglia di plastica come serbatoio d’acqua, basta praticare un foro sul tappo e uno sul fondo e capovogerla inserendola nella terra dei vasi.
Applicando il principio di capillarità si può accostare ai vasi un secchio pieno d’acqua che sarà assorbita dal terreno delle piante circostanti attraverso strisce di tessuto arrotolate come fossero delle funi, delle quali un capo andrà inserito nel secchio e l’altro nei vasi vicini. Sempre utile pacciamare comunque il terreno alla base della pianta per trattenere maggiore umidità sulla superficie del suolo di coltivazione con paglia, altro materiale organico o sintetico reperibile presso i garden center.
Coltivatele possibilmente in vasi di plastica, materiale che contribuisce a ridurre l’evaporazione. I miei sono classici vasi quadrati scelti nel colore antracite da 50 centimetri prodotti da VECA, azienda italiana che coniuga la tradizione alla qualità.