Malgrado l’elicriso, Helichrysum italicum,
sia una pianta tipica della macchia mediterranea, diffusa naturalmente nei luoghi incolti e pietrosi, assolati e aridi delle regioni più calde, vive e prospera senza problemi anche nel mio bosco giardino, sebbene durante l’inverno le temperature siano tutt’altro che miti.
Il nome elicriso deriva dal greco helios (sole) e chrysos (oro) e si riferisce alla forma e al colore giallo dorato molto luminoso dei suoi fiori. Per somiglianza di aroma, la pianta è anche chiamata falso curry o liquirizia ed è da sempre utilizzata per usi alimentari, medicinali, cosmetici, ornamentali ma anche per riti e magie.
Mi piace il colore argenteo del fine fogliame e anche se in generale non amo particolarmente i fiori gialli, per quelli dell’elicriso faccio eccezione perchè le brattee cartacee dei capolini disidratati si conservano inalterate anche per lungo tempo, caratteristica per la quale la pianta è conosciuta anche con il nome di perpetuino o semprevivo. Apprezzati già dagli antichi greci e romani che li usavano per incoronare o farne collane da adornare le statue degli dei, ne utilizzo i fiori essiccati per le decorazioni ornamentali, ma soprattutto preparo piccolo bouquet che distribuisco dentro agli armadi per sfruttarne l’intenso profumo che emanano che risulta un ottimo repellente antitarme.
Raccolgo in questo periodo, dalla pianta coltiva in giardino, i fiori di elicriso non appena sono sbocciati, per formare mazzolini che lascio essiccare a testa in giù in un luogo fresco, buio e ben aerato. Se vivete in zone in cui l’elicriso è spontaneo, informatevi sulle leggi che tutelano la sua raccolta in quanto in alcune regioni è inserito nella lista della flora protetta.
Note colturali
Helichrysum italicum
L’elicriso è una pianta perenne, piuttosto rustica, che presenta fusti legnosi, tortuosi. Appartiene alla famiglia delle Composite, ed è caratterizzata da un portamento compatto che raggiunge un’altezza di circa 50 centimetri, ama il terreno ben drenato e le posizioni assolate. Si accontenta dell’acqua piovana tranne nella prima fase di impianto. La potatura dell’elicriso si effettua asportando le parti secche della pianta dopo la fioritura.
Si propaga molto facilmente per talea in primavera e in autunno, tagliate porzioni di rami e privatele delle foglie basali interrandole quasi completamente in un vaso contenente una buona miscela di normale terriccio da giardino, torba e sabbia.
Adoro il suo profumo!
@Erica
mi sono accorta del suo forte aroma una notte in Puglia, era buio fondo ma la sua presenza era chiara!
Una fotografia olfattiva! Ti immagino mentre torni sul posto, la mattina seguente, per scoprirne la fonte ?
@Erica
magari, mi sarebbe piaciuto, era un distesa di ulivi centenari!
Un ottima e colorata alternativa al classico sacchettino di lavanda. Sempre interessanti i tui articoli. Buon lavoro. Danila
@danila
grazie, usiamo quello che ci regala il giardino! In effetti l’elicriso lo utilizzo negli armadi in cucina!
La mia vicina, qui in campagna, usa invece mettere come antitarme alcune manciate di foglie d’alloro nelle tasche di cappotti di lana e pellicce. Le ho allora suggerito di appendere nell’armadio la tua famosa corona di foglie d’alloro, che anch’io ho preparato proprio in questi giorni. Come filo d’acciaio cotto, in cui infilare le foglie, ho però usato il girocollo di una vecchia collana etnica, fatto appunto da un filo d’acciaio già opportunamente occhiello nella chiusura. Ciao, buon lavoro.
@Mate
una ghirlanda molto raffinata! Infatti l’alloro è un potente anticarie, avevi visto i miei fagottini? https://aboutgarden.it/2014/06/21/antitarme-naturale-agli-aromi/
Visti!, geniali, profumati e mooolto utili! 🙂
@Mate
😉 grazieeee
Vengo dal blog di Chiara e giá mi sono innamorata del tuo sito! Non mi resta che leggere tutti gli articolo che mi sono persa finora!
@Debora
ma grazie!!! allora benvenuta su aboutgarden
Ciao a tutte, ho da poco acquistato il tuo libro per regalarlo ad un amica dopo averlo visto pubblicizzato sul mensile di una nota catena di supermercati, cosi dopo avergli dato una sbirciatina sono giunta al tuo blog, mto bello.e utile! Lo i serisco tra i preferiti e spero. di leggerlo piu’spesso. Di elicriso sono piene le dune dalla mia spiaggia ma effettivamente non so se si puo’ raccogliere anche se in passato l’ho fatto proprio per trapiatarne qualche piantina… 😉
@katia
benvenuta su aboutgarden e grazie per aver acquistato il mio libro! Per quanto riguarda l’elicriso dovresti informarti sulla regolamentazione della tua regione e per andare sul sicuro, meglio coltivarlo in giardino!
Che bella idea, è sempre meglio utilizzare cose naturali che comprare cose chimiche! Non sapevo che era utile come antitarle, ma non ho capito bene; è solo per le tarme di cucina (quello che va dentro i sacchetti di farina oppure anche per la lana?
@christina
in particolare l’elicriso è indicato contro le tarme di cucina.
l’elicriso rientra anche nella composizione di numerosi sciroppi antitussivi, così mi piace anche associarlo ad un ottimo infuso contro la tosse grassa!