La prima volta che ho visto un vecchio contenitore in vetro
per idrocoltura dei bulbi è stato anni fa ad un mercatino di beneficenza… per poche lire (e sì, erano proprio tanti anni fa) ho acquistato la mia prima “caraffa da bulbo“.
Sono stata fortunata perché il vaso era di tipo doppio, molto comodo in quanto il bulbo e le sue radici sono accolti in un tubo in vetro separato che agevola l’operazione di sostituzione dell’acqua.
Forse facilitata dal fatto che abito in una zona non lontana dalle antiche vetrerie di Altare, paese dell’entroterra immerso in una ricca vegetazione boschiva fonte del legname indispensabile ad alimentare i forni per la produzione del vetro, la mia collezione nel tempo si è arricchita di nuove caraffe diversificate per forma, altezza e colore.
Sembra che i primi “root glasse” per gli inglesi, “Verrès à oignons” per i francesi, “Hyazinthenglaser” per i tedeschi “tulipanglas” per i danesi siano stati ideati dallo scienziato tedesco J.A. Grontjan nel 1750 ad uso dei primi esperimenti sui giacinti forzati in acqua.
Ben presto la moda dei Hyacinthus orientalis in casa conquistò l’Europa incrementando la produzione dei vasi in vetro per idrocoltura.
Le “caraffe per giacinto” erano prodotte in vetro soffiato e quelle più antiche che sempre più raramente si possono trovare presso qualche mercatino dell’antiquariato, presentano spesso scanalature sulle pareti. I colori variano dal trasparente all’ambra, sono verde o rosa, o sfumano dall’azzurro al blu.
Mi piace giocare con gli accostamenti dei colori e scegliere il vaso in vetro nella stessa tonalità del bulbo.
Qualche tempo fa avevo salvato dal web un’immagine molto evocativa (purtroppo non ne ricordo la provenienza). Voglio condividerla con voi per immergerci in un’atmosfera “so shabby”!
brevi note colturali :
da ottobre e novembre
“Ogni bulbo si posa sulla bocca della caraffa in modo che la base di esso sia vicinissima all’acqua, di cui è piena la caraffa, senza però che l’acqua tocchi il bulbo. L’acqua sia pura e bene aerata; si cambia sul principio ogni 4 o 5 giorni, poi più di frequente. Ogni volta che si cambia si aggiunge alla nuova acqua qualche granulino di sale comune da cucina. Anche le caraffe coi bulbi si mettono in un luogo di pochissima luce. In commercio si trovano di caraffe semplicismi, di poco costo e se ne trovano di quelle elegantissime. Ve ne sono anche di quelle doppie come indicato nella figura…Per difendere i bulbi dalla luce alcuni orticoltori vendono dei cornetti di cartone…
…. i vasi dovranno essere tenuti nell’angolo più oscuro della stanza o in una stanza di pochissima luce per evitare una vegetazione anormale…
…resteranno i vasi in poca luce per vari giorni, finchè le foglie non siano discretamente sviluppate. “
Dopo circa 8-10 settimane quando un inizio di infiorescenza inizierà ad apparire, spostare i bulbi alla luce evitando di esporli a fonti di calore o in ambienti troppo caldi.
note bibliografiche:
-alcune notizie sono tratte da un testo di Maria Cristina Zaza per un vecchio articolo su Gardenia.
-come coltivare Giardino-Orto-Frutteto. Ed. Ulrico Hoepli Milano 1945
Adoro i vasi per i bulbi, poi abitando in Olanda ne trovi di belli! Mia mamma ne colleziona e ne ha antichi bellissimi di tutti i colori sono una vera meraviglia! Grazie del tuo post un bacione e buon weekend Barbara. P.S. hai giá visto il mio giveaway?
Simonetta… mi sono innamorata del giardino d’inverno… che immagine dolcissima! Quest’anno i miei giacinti in idrocultura non hanno voluto saperne di uscire… grazie per le tue indicazioni… almeno il prossimo anno non commetterò lo stesso errore!
Come sempre i tuoi post sono presiosi!
buon fine settimana!
Ogni volta che vengo qui trovo delle meraviglie…. che splendidi questi bulbi e questi vasi e grazie per tutte le info che sempre ci trasmetti! Baci
Ciao Simonetta, come sempre i tuoi post sono belli e istruttivi.
Non so se ricordo bene, ma è vero che i bulbi in acqua poi non
si possono più interrare perchè dopo la fioritura muoiono?
Grazie
così dovrebbe essere ma io ho provato ugualmente a piantarli in piena terra e qualcuno ce l’ha fatta! Il problema in realtà dovrebbe riguardare tutti i bulbi forzati che in teoria perdono forza e si esauriscono.
Ma così sempre non è!!!
Je ne connaissais pas ce vase ” double ”
Tes photos sont très jolies !
Merci pour ce beau partage
Je t’embrasse Simonetta et te souhaite une belle fin de semaine
Belle foto come sempre, e i contenitori…uguali ai miei!!!
Età e passioni ci accomunano!!!
Buon week-end
Betti
Cara Simonetta, le tue foto sono così suggestive, e poi lo sai che il giacinto è in assoluto il mio fiore preferito? Lo adoro sia per i colori che per il profumo! Salutoni, Carolina
Anch’io bulbi….Non ho mai provato però l’idrocoltura…grazie per il post dettagliato,effettivamente esaltano la bellezza del bulbo e relativo fiore….A presto!
Marcella
ciao Simonetta, mi piacciono i bulbi in caraffa, hanno un sapore nordico…mi piacerebbe avere una bella veranda e riempirla di questi splendidi fiori che portano la primavera in casa in pieno inverno!
un bacio
Carissima…GRAZIE.
Ignoravo l’esistenza di queste caraffe da bulbi. Che idea geniale.
E grazie anche per tutte le dritte sulla coltivazione. Che fascino il modo in cui sono scritte!
Le tue foto sono bellissime
Fra
ho pinnato il post, che meraviglia queste caraffe!
devo devo devo anch’io sperimentarli
^^
G.
Niente è fuori posto.Chapeau Madame Simonetta!
Ciao Simonetta! Ho premiato il tuo blog come “the versatile blogger”! Complimenti!
Trovi tutte le info sul mio ultimo post
http://kattywork.blogspot.com
A presto!
Caterina
Ciao Simonetta, quante notizie interessanti e che belle immagini! Stupendo anche il post precedente con i fiori origami…che finezza!
Buon week-end, carissima!
Claudia
Molto belle anche le caraffe doppie. Io nei mercatini non ne ho mai trovate…
Buon fine settimana cara Simonetta
Silvia
Si così brava e i tuoi post sono talmente belli, che quasi quasi inizia a piacermi lo stile shabby……………….
@Luli
ahahahaha!!!! che ti devo dire…
Ti ho conosciuta passando da Iuli….che bella scoperta!!! Bellissimo il tuo blog, mi sono iscritta alla news letter perchè non voglio perdermi i tuoi prossimi post!
Complimenti!
Franca
@Franca
grazie allora ti aspetto!
Che belli Simonetta, questi mi mancavano e dire che i bulbi mi piacciono molto!
Grazie per tutte le spiegazioni tecniche!
Buona settimana.
Chiara
J’adore!…e che dire gli amarillis??? Bianchi!
🙂
Ciao,che meraviglia queste pagine…da questo post,foto intense e scritte con leggerezza e competenza!!! Dici che abbiamo cose in comune? forse..lavoro nella moda? Garden Club? Amore per la Decorazione Floreale?…….solo che mi sembra che tu sia mooolto più competente di me!!!Comunque una cosa è sicura…ti seguooooo! xoxo L.
@Lieta
come dire…molto lieta!!!
Ma dai! carinissimi! è che se penso a come erano eleganti gli esempi di riferimento nei tempi andati, mi viene un groppo allo stomaco.
@Sara
il paragone troppo spesso delude!!!
il mio arrivo e’ maledettamente tardivo ma e’ dato dal fatto che pubblico troppo presto il mio e poi non mi accorgo che qlcs manac…oggo spero di nn rifarlo senno’ mi ricovero per iniezioni di memoria…bellissimi i bulbi e poi e’ sempre intenso il loro profumo pur breve ahime’…e’ l’unico modo per avere fiori in casa tutto l’anno o quasi e in queste ambientazioni son magici…come interessanti i tuoi post
un caro saluto
Susanna
Tanto bello questo post ?
Non conoscevo proprio l’idrocoltura dei bulbi e nemmeno questi vasi così particolari e belli che spero di poter trovare anche dalle mie parti. Passo sempre con piacere nel “tuo giardino”!
@Assunta
sei tanto cara e le tue visite sono molto gradite!!! <3
Grazie Simonetta!
“Woman in greenhouse,” ca. 1910, an autochrome by Mrs. Benjamin F. Russell, via George Eastman Museum Commons on flickr.
@Rita
grazie mille!