verdincontri

Qualche giorno fa Clemence Chupin
del giardino-vivaio di Ciancavaré mi ha telefonato invitandomi ad un incontro verde. La tematica che avrebbe trattato come relatrice dell’evento, era la conduzione di un vivaio nel rispetto della natura.

Non ho saputo rifiutare e ieri pomeriggio ci siamo date appuntamento per dirigerci presso il Convento dei Cappuccini a Caraglio, luogo dell’incontro con tanti appassionati facenti parte dell’associazione “Compagnia del giardino”.

Ho potuto conoscere e dare un volto a Lara, con la quale da qualche tempo scambiamo interessanti commenti sui relativi blog, con Fabio, suo compagno di lavoro e di avventura, e con Fabrizio, tre ragazzi che hanno con passione costituito l’associazione e seguito dall’edizione dello scorso anno l’organizzazione di FLORA, la mostra mercato vivaistica del Parco del Roccolo a Busca (Cn).Un attento pubblico di circa 40 persone ha ascoltato con interesse e partecipazione tutte le esperienze di Clemence. Dalla nascita del vivaio al metodo di coltivazione messo a punto negli anni che si serve di microorganismi presenti in natura e “addomesticati” con tecniche particolari.

Foto, libri, piante ed assaggi di terre e microorganismi sono stati i soggetti trattati nell’incontro. Clemence con grande entusiasmo ha condiviso le sue conoscenze suscitando curiosità per argomenti ancora poco conosciuti.
Gli EM (abbreviazione di Micorganismi Effettivi) infatti sono molto adoperati, e non solo in agricoltura, all’estero. Sono presenti nella varie fasi lavorative del suo vivaio, in forma liquida concorrono ad una naturale fertilizzazione, in polvere già dalla nascita della pianta, sia da talea che da seme ne facilitano l’attecchimento e la ripresa vegetativa. Clemence ha potuto constatarne la validità nella percentuale di successo di tale pratica.

Ha più volte sottolineato l’importanza della natura che ci circonda e la volontà di preservare la biodiversità delle specie autoctone cercando di coltivare le piante locali. Con il suo vivaio sta collaborando con il C.R.A. (Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura) di Sanremo al progetto AROMA, sulle piante aromatiche della macchia mediterranea. Sanguisorba minor, Achillea millefolium, Plantago lanceolata, Daucus carota, Nigella damascena, Alliaria petiolata, sono le piante eduli selezionate che a seguito di sperimentazione in vivaio saranno introdotte sulle tavole dei ristoratori.

Piante sane e forti sono il risultato delle pratiche di coltivazione biologica adottate e segno dell’impegno e del rispetto verso la natura; per Clemence e la sua famiglia, filosofia di  vita quotidiana. Il vivaio partecipa alle maggiori mostre mercato vivaistiche in Liguria e ad alcune in Piemonte. Il primo appuntamento sarà in Francia il 26 – 27 Marzo  2011 a Sophia Antipolis.

0 Comments

  1. … averlo vicino un vivaio così, con tutte le erbe aromatiche “sane”
    da mettere in vaso e mangiarle. Spero (ma dal sito non mi sembra)
    che magari un giorno possano spedire via posta semi e piantine.
    Grazie Simonetta, già sapere che c’è una signora Chupin dà gioia.
    Elena

  2. Hello Simonetta ~ How lovely to have attended this green meeting, I would have very much wanted to be there with you. There is still so much more knowledge out there about gardening that goes beyond our senses, but it’s so beautiful to learn more and more each day. Your photography is so stunning, I would love to capture the beauty the way you do! Have a wonderful week,
    Rosemary…XX

  3. Cara Simonetta,
    è stato molto bello ieri poterci incontrare grazie alla magia di Clè!

    Oggi in un bosco vicino a Mombasiglio ho visto la prima hepatica nobilis del 2011 e il suo blu elettrico mi ha fatto pensare che la primavera è davvero alle porte e porterà con se tante novità e tante preziose collaborazioni!
    Spero quindi che presto potremo organizzare qualche cosa di “verde” insieme.
    A prestissimo
    L.

  4. Ciao Simonetta, a proposito di rose… Ho visto che poco tempo fa hai postato sul tuo blog la foto della R. Little Gem. Io da pareccho tempo sto cercando di dare un nome alla rosa spinosissima, sicuramente una centifolia muscosa, immancabile negli orti-giardini storici e ricorrentissima nelle aie delle cascine delle nostre zone. Dalle poche immagini della L. Gem che ho trovato in rete il colore e la forma del fiore non mi sembrano proprio uguali alla mia centifolia. Tu sai dirmi se la famosa centifolia muscosa utilizzata nel genovesato per gli sciroppi sia la Little Gem? Prima avevo dei sospetti che potesse essere la William Lobb ma neppure quella mi convince troppo per via del colore, più carico, della mia spinosissima…

    Grazie

    Fabio

    1. Caro Fabio
      le rose utilizzate nel genovesato sono varietà botaniche risalenti ad ancor prima del ‘600 e mai innestate. Quasi ogni orto e giardino delle Valli Scrivia e Fontanabuona aveva la sua rosa centifolia muscosa e o rugosa per la preparazione dello sciroppo. Pertanto varietà come William Lobb-1855 e Little Gem-1880, sono troppo recenti. Le rose tramandate nei secoli sono ambedue molto simili nell’aspetto del fiore: a coppa quartata e di colore rosa acceso. Differiscono per foglie, portamento, una muscosa l’altra no. Nel tempo si è cercato di identificarle con l’aiuto di esperti botanici dell’Università di Torino ma a prima vista non si è potuto far risalire a nessuna parentela certa. Avrebbero dovuto compiere studi approfonditi in laboratorio molto costosi, prima o poi… Qualcuno dice di usare la rugosa gallica officinalis ma la resa, visti i pochi petali è assai scarsa. E’ stata fatta una specie di inventario delle rose antiche, ma veramente antiche…, ritrovate e qualcuna si è spinta anche fino al nostro ponente. Il passo successivo in Piemonte è pur probabile!
      Per qualsiasi altra richiesta ti prego di contattarmi, spero possa capitare di far visita al Buonvillano per conoscere le tue rose.

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